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Controlli sulle importazioni degli alimenti provenienti dal Giappone

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A seguito dell'incidente nucleare alla Centrale di Fukushima in Giappone, il Ministero della Salute ha adottato un provvedimento di natura cautelare che dispone il rafforzamento dei controlli alle frontiere da parte dei PIF (Posti di Ispezione Frontaliera) e degli Usmaf (Uffici di Sanità Marittima, Area e di Frontiera) con riferimento ai prodotti di origine animale e non animale provenienti dalle aree collocate in prossimità del luogo in cui si trova il reattore. Tale provvedimento prevede che tutti i suddetti prodotti possono essere importati solo se provvisti di documentazione che comprovi che la loro produzione e confezionamento è avvenuto in data antecedente all'11 marzo 2011. In assenza di tale condizione, o nel caso di alimenti prodotti dopo l'11 marzo 2011, è previsto il blocco temporaneo dell’l'importazione, in attesa di un prelievo di campioni ed analisi approfondite di laboratorio che attestino l’esito negativo dei controlli per la ricerca di radionuclidi.

Le importazioni dal Giappone di alimenti di origine animale sono limitate a poche categorie merceologiche, costituite in particolare da prodotti della pesca e dell'acquacoltura che rappresentano una percentuale minima rispetto al totale delle importazioni da Paesi Terzi. Analoghe minime percentuali riguardano gli alimenti di origine vegetale, rappresentati soprattutto da preparazioni alimentari e non da prodotti freschi. Secondo i dati della Commissione europea l’UE ha importato dal Giappone, nel corso del 2010, 64.8 milioni di euro di prodotti agricoli. 

Un analogo provvedimento è stato recentemente adottato da altri Stati membri dell’UE, come ad esempio la Francia, che a seguito delle misure specifiche di protezione raccomandate il 15 marzo 2011 dalla DG SANCO (Direzione Generale per la Salute e per la politica del consumatore) della Commissione europea, ha messo in piedi un sistema di controlli rafforzato su tutte le derrate alimentari importate, provenienti dal Giappone. In virtù di tale sistema, tutti i prodotti di origine animale ed i prodotti ortofrutticoli freschi (verdure, frutta, ecc.) sono soggetti ad un prelievo di campioni seguito da analisi di laboratorio, a cura delle amministrazioni competenti (Direction générale de l'alimentation del Ministero dell’Agricoltura, e Direction générale de la concurrence, de la consommation et de la répression des fraudes presso il Ministero dell’Economia, delle Finanze e dell’Industria). Ciò prima ancora che le merci possano essere svincolate dalle dogane. 

Una misura del tutto analoga a quella francese è stata di recente adottata dalle autorità sanitarie del Belgio.

Le autorità giapponesi, da parte loro, si sono impegnate ad eseguire dei controlli di radioattività sui prodotti esportati prima della loro spedizione, dopo che dei tassi di radioattività anormali erano stati riscontrati nei giorni scorsi su latte e spinaci prodotti in prossimità della centrale nucleare di Fukushima.

Si ricorda che all’interno dell’UE, i livelli massimi ammissibili di radioattività per i prodotti alimentari e per gli alimenti per animali a seguito di un incidente nucleare o in qualsiasi altro caso di emergenza radioattiva sono fissati dal Regolamento del Consiglio (EURATOM) n. 3954 del 22 dicembre 1987.

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