Le dogane americane (Customs and Border Protection, “CBP”) hanno lanciato un nuovo sistema che intende agire a supporto dei funzionari doganali nella identificazione di prodotti contraffatti. Si tratta di una banca dati accessibile via intranet, unicamente al personale delle dogane, denominata “Intellectual Property Rights internal Search system" (IPRiS), la quale consentirà ai titolari dei marchi di inserire descrizioni dettagliate dei loro prodotti, caricando nel sistema apposite guide identificative complete di foto, disegni tecnici e qualsiasi altra informazione idonea a permettere ai funzionari doganali di confrontare le caratteristiche tecniche dei prodotti sospettati di contraffazione con quelli originali.
In passato, per ottenere una tale tutela da parte delle dogane, gli importatori americani dovevano avviare uno specifico processo di registrazione dei propri marchi presso la CBP, indicando tutti i dettagli tecnici tramite cui i funzionari potevano identificare i prodotti a marchio identico o simile, vigilando così sulle importazioni di merci contraffatte od usurpative nel Paese. La procedura in questione viene ora totalmente automatizzata.
Ricordiamo che in Italia è in vigore già da tempo un sistema simile, introdotto dalla legge finanziaria 2004 (legge 24 dicembre 2003 n. 350), la quale ha previsto la realizzazione di una banca dati multimediale delle merci a maggior rischio di contraffazione accessibile da parte di tutti gli uffici doganali, in seguito sviluppata dall’Agenzia delle Dogane.
Il sistema in questione, denominato “F.A.L.S.T.A.F.F.” (Fully Automated Logical System To Avoid Forgeries & Frauds), come quello americano raccoglie le immagini e le schede tecniche dei prodotti soggetti a contraffazione e viene alimentato direttamente dalle imprese produttrici dei beni in questione.
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